Alternativa di Fredholm

In matematica, l'alternativa di Fredholm, il cui nome è dovuto a Ivar Fredholm, è uno dei teoremi di Fredholm, che si inserisce nel contesto della teoria di Fredholm. L'enuciato mostra che un numero complesso non nullo o è un autovalore di un operatore compatto oppure è nel relativo risolvente.

Il teorema può essere enunciato in diversi modi, in quanto la sua formulazione può essere svolta nell'ambito dell'algebra lineare, delle equazioni integrali o nella teoria degli operatori di Fredholm.

Algebra lineare

Sia V {\displaystyle V} uno spazio vettoriale di dimensione n e T : V V {\displaystyle T:V\to V} una trasformazione lineare. Allora vale esattamente una delle seguenti affermazioni:

  • Per ogni v V {\displaystyle \mathbf {v} \in V} esiste u V {\displaystyle \mathbf {u} \in V} tale che T ( u ) = v {\displaystyle T(\mathbf {u} )=\mathbf {v} } . In altri termini, T {\displaystyle T} è una funzione suriettiva, e dunque biunivoca poiché lo spazio è finito-dimensionale.
  • dim ( ker ( T ) ) > 0 {\displaystyle \dim(\ker(T))>0}

Una formulazione che utilizza le matrici afferma in modo equivalente che data una matrice A {\displaystyle A} di dimensione m × n {\displaystyle m\times n} ed un vettore colonna b {\displaystyle \mathbf {b} } di dimensione m × 1 {\displaystyle m\times 1} , vale esattamente una delle seguenti affermazioni:

  • A x = b {\displaystyle A\mathbf {x} =\mathbf {b} } possiede una soluzione x {\displaystyle \mathbf {x} }
  • A T y = 0 {\displaystyle A^{T}\mathbf {y} =\mathbf {0} } ha soluzione y {\displaystyle \mathbf {y} } con y T b 0 {\displaystyle \mathbf {y} ^{T}\mathbf {b} \neq 0}

Ovvero, A x = b {\displaystyle A\mathbf {x} =\mathbf {b} } ha soluzione (cioè b Im ( A ) {\displaystyle \mathbf {b} \in \operatorname {Im} (A)} ) se e solo se per ogni y {\displaystyle \mathbf {y} } tale che A T y = 0 {\displaystyle A^{T}\mathbf {y} =\mathbf {0} } si ha y T b = 0 {\displaystyle \mathbf {y} ^{T}\mathbf {b} =0} , cioè b ker ( A T ) {\displaystyle \mathbf {b} \in \ker(A^{T})^{\bot }} .

Equazioni integrali

L'alternativa può essere espressa dicendo che, dato un operatore compatto T {\displaystyle T} , e dato λ C { 0 } {\displaystyle \lambda \in \mathbb {C} -\{0\}} , o T v = λ v {\displaystyle T\mathbf {v} =\lambda \mathbf {v} } possiede una soluzione diversa da zero oppure ( T λ I ) v = f {\displaystyle (T-\lambda I)\mathbf {v} =f} ha soluzione unica per qualsiasi scelta di f {\displaystyle f} , che equivale a dire che o λ {\displaystyle \lambda } è un autovalore (cioè un elemento dello spettro puntuale) oppure ( T λ I ) 1 {\displaystyle (T-\lambda I)^{-1}} è limitato, cioè λ {\displaystyle \lambda } è nel dominio dell'operatore risolvente. Nell'ambito delle equazioni integrali questo viene espresso considerando l'equazione integrale di Fredholm:

ϕ ( x ) λ a b K ( x , y ) ϕ ( y ) d y = 0 {\displaystyle \phi (x)-\lambda \int _{a}^{b}K(x,y)\phi (y)\,dy=0}

dove se K ( x , y ) {\displaystyle K(x,y)} è un nucleo integrale liscio l'operatore integrale così definito è compatto. Data l'equazione non omogenea:

ϕ ( x ) λ a b K ( x , y ) ϕ ( y ) d y = f ( x ) {\displaystyle \phi (x)-\lambda \int _{a}^{b}K(x,y)\phi (y)\,dy=f(x)}

l'alternativa di Fredholm afferma che per ogni numero complesso non nullo λ C {\displaystyle \lambda \in \mathbb {C} } o la prima equazione ha una soluzione non banale oppure la seconda ha una soluzione per ogni f ( x ) {\displaystyle f(x)} , e questo vale anche per le rispettive relazioni complesse coniugate:

ψ ( x ) λ ¯ a b K ( x , y ) ¯ ψ ( y ) d y = 0 ψ ( x ) λ ¯ a b K ( x , y ) ¯ ψ ( y ) d y = g ( x ) {\displaystyle \psi (x)-{\bar {\lambda }}\int _{a}^{b}{\overline {K(x,y)}}\psi (y)\,dy=0\qquad \psi (x)-{\bar {\lambda }}\int _{a}^{b}{\overline {K(x,y)}}\psi (y)\,dy=g(x)}

Una condizione sufficiente per la validità del teorema è che K ( x , y ) {\displaystyle K(x,y)} sia quadrato sommabile sul rettangolo [ a , b ] × [ a , b ] {\displaystyle [a,b]\times [a,b]} (dove gli estremi possono essere illimitati).

Il teorema in spazi di Banach

Attraverso gli operatori di Fredholm si generalizza il teorema a spazi di Banach di dimensione arbitraria. In modo informale, la corrispondenza tra la versione dell'enunciato in algebra lineare e quello per le equazioni integrali si mostra ponendo:

T ( x , y ) = λ δ ( x y ) K ( x , y ) {\displaystyle T(x,y)=\lambda \delta (x-y)-K(x,y)}

con δ ( x y ) {\displaystyle \delta (x-y)} la delta di Dirac. L'operatore T {\displaystyle T} può essere visto come un operatore lineare che agisce su uno spazio di Banach V {\displaystyle V} di funzioni ϕ ( x ) {\displaystyle \phi (x)} , sicché T : V V {\displaystyle T:V\to V} è dato dalla mappa ϕ ψ {\displaystyle \phi \mapsto \psi } , con ψ {\displaystyle \psi } fornito da:

ψ ( x ) = a b T ( x , y ) ϕ ( y ) d y {\displaystyle \psi (x)=\int _{a}^{b}T(x,y)\phi (y)\,dy}

Il teorema stabilisce che dato un operatore lineare continuo T : E E {\displaystyle T:E\to E} fra spazi di Banach, e detto T : E E {\displaystyle T^{*}:E^{*}\to E^{*}} l'operatore nello spazio duale, o esistono soluzioni uniche per:

T ( x ) = y T ( f ) = g x , y E f , g E {\displaystyle T(x)=y\qquad T^{*}(f)=g\quad x,y\in E\quad f,g\in E^{*}}

oppure le equazioni omogenee:

T ( x ) = 0 T ( f ) = 0 x E f E {\displaystyle T(x)=0\qquad T^{*}(f)=0\quad x\in E\quad f\in E^{*}}

hanno lo stesso numero n < {\displaystyle n<\infty } di soluzioni linearmente indipendenti.

Siano x 1 , x n {\displaystyle x_{1},\dots x_{n}} e f 1 , f n {\displaystyle f_{1},\dots f_{n}} le soluzioni delle equazioni omogenee. Allora, date due soluzioni particolari x {\displaystyle x'} e f {\displaystyle f'} delle equazioni non omogenee, la soluzione generale di queste ultime è la somma di una soluzione particolare e di una combinazione lineare di soluzioni (linearmente indipendenti) della relativa equazione omogenea:

x = x + 1 n c i x i f = f + 1 n c i f i {\displaystyle x=x'+\sum _{1}^{n}c_{i}x_{i}\qquad f=f'+\sum _{1}^{n}c_{i}f_{i}}

con c 1 , , c n {\displaystyle c_{1},\dots ,c_{n}} coefficienti arbitrari.

L'alternativa di Fredholm si applica a un operatore se e solo se esso può essere scritto come la somma di un operatore compatto e di un operatore con inverso continuo.

Bibliografia

  • E.I. Fredholm, "Sur une classe d'equations fonctionnelles", Acta Math., 27 (1903) pp.  365–390.
  • A. G. Ramm, "A Simple Proof of the Fredholm Alternative and a Characterization of the Fredholm Operators", American Mathematical Monthly, 108 (2001) p.  855.
  • V.I. Smirnov, A course of higher mathematics , 4 , Addison-Wesley (1964)
  • V.S. Vladimirov, Equations of mathematical physics , MIR (1984)
  • L.V. Kantorovich, G.P. Akilov, Functional analysis in normed spaces , Pergamon (1964)

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Alternativa di Fredholm, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
  • (EN) Fredholm operator, in PlanetMath.
  • (EN) B.V. Khvedelidze, Fredholm operator, in Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European Mathematical Society, 2002.
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