Battaglia di Immae
Battaglia di Immae parte delle campagne orientali di Aureliano | |||
---|---|---|---|
Campagne orientali di Aureliano del 272 | |||
Data | Metà maggio o giugno 272 | ||
Luogo | Immae, nei pressi di Antiochia | ||
Esito | ritirata dell'Esercito palmireno | ||
Schieramenti | |||
| |||
Comandanti | |||
| |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Manuale |
V · D · M | |
---|---|
Piacenza (271), Fano (271), Pavia (271), Immae (272), Emesa (272), Palmira (272), Chalons (274). |
La battaglia di Immae fu combattuta nel 272 tra l'esercito romano comandato dall'imperatore Aureliano e quello del Regno di Palmira, condotto dal generale Zabdas per la regina Zenobia; la vittoria di Aureliano sancì la riconquista della Siria, passo fondamentale nella riconquista dei territori dello stato secessionista di Palmira e nella ricomposizione dell'impero.
L'esercito palmireno si ritirò tuttavia senza subire gravi perdite e poté quindi opporsi nuovamente ad Aureliano nella battaglia di Emesa, al termine della quale ai palmireni non restò che affidarsi, essendo ormai privi di un esercito, alle sole mura della loro capitale, Palmira.
Contesto storico
Nel 272 Aureliano aveva intrapreso la riconquista del Regno di Palmira, con un attacco duplice, via mare sull'Egitto e via terra sull'Asia minore; grazie alla sua rapidità e alla sua clemenza verso le città che gli si erano schierate contro, l'imperatore riconquistò rapidamente la penisola anatolica. I Palmireni avevano perso l'Asia minore prima di poter intervenire, ma erano intenzionati a difendere la Siria, cuore del loro dominio. La regina Zenobia e il suo comandante in capo dell'esercito Zabdas decisero di difendere la capitale siriana, Antiochia, e schierarono l'esercito fuori dalla città;[1] Zabdas scelse un terreno adatto alla formidabile cavalleria pesante palmirena, i clibanarii, nei pressi del lago di Antiochia.
Aureliano tentò di evitare lo scontro su terreno favorevole ai Palmireni aggirando le posizioni del nemico, ma Zabdas, conscio della necessità di impegnare l'imperatore romano in un luogo in cui fosse possibile sfruttare tutte le potenzialità della cavalleria pesante palmirena, superiore a quella romana, inviò i suoi contingenti a intercettare l'esercito di Aureliano lungo la strada per Beroea (Aleppo).
Battaglia
In quella che sarebbe passata alla storia come battaglia di Immae dal nome della località, non lontano da Dafne (un sobborgo di Antiochia sull'Oronte[2]), Zabdas vide la sua cavalleria pesante sconfitta da un imperatore che era stato, in passato, comandante della cavalleria sotto gli imperatori Gallieno e Claudio II il Gotico.[3]
«Vedendo che i cavalieri di Palmira confidavano nelle loro pesanti e sicure armature e che per esperienza erano molto superiori ai suoi, distaccò la fanteria al di là del fiume Oronte e diede ai cavalieri romani il segnale di non attaccare direttamente la cavalleria ancora valida dei Palmireni, ma di attendere il loro assalto e dare l’impressione di ritirarsi: raccomandò di insistere in questa tattica finché non notassero che i soldati e i cavalli, gravati dalla calura e appesantiti dalle armi, rinunciavano all’inseguimento.»
(Zosimo, Storia nuova, 50.3.)
Sfiancando quindi la cavalleria pesante palmirena, i più leggeri cavalieri romani si voltarono e contrattaccarono con il sostegno della fanteria, mettendo in rotta i clibanarii palmireni e facendone strage mentre la fanteria dell'imperatore, attraversato l'Oronte, attaccò sul fianco le truppe di Zabdas che così subirono una sconfitta completa.
«Così fu, e i cavalieri del sovrano rispettarono gli ordini: appena videro che i nemici erano ormai senza forze e giacevano immobili sui cavalli stremati, fermati i cavalli, passavano all’attacco e calpestavano i nemici, che cadevano da soli dai cavalli. Vi era pertanto un confuso massacro: alcuni erano uccisi dalle lance, altri dai loro cavalli e da quelli dei nemici.»
(Zosimo, Storia nuova, 50.4.)
Zabdas e il suo esercito ritornarono dentro le mura di Antiochia, ma pochi dei loro cavalieri riuscirono a salvarsi.
Conseguenze
Zenobia e Zabdas, dopo aver lasciato un presidio a Dafne, di notte, si ritirarono da Antiochia e, dopo aver raccolto un secondo esercito, diedero battaglia ad Emesa, venendo sconfitti nuovamente: Aureliano aveva riconquistato il Regno di Palmira, ridando unità all'Impero romano.
Note
- ^ Zosimo, Storia nuova, 50.2.
- ^ Historia Augusta, Divus Aurelianus, 25.1.
- ^ In quanto comandante della cavalleria, Aureliano è accreditato della vittoria nella battaglia di Naisso dell'esercito di Claudio (o Gallieno), riportata nel 268 contro la cavalleria pesante dei Goti.
Bibliografia
- Fonti primarie
- Historia Augusta, Divus Aurelianus.
- Zosimo, Storia nuova, I.
- Fonti storiografiche moderne
- R.Stoneman, Palmyra and its Empire. Zenobia revolt against Rome, Michigan 1994. ISBN 0-472-08315-5
- A.Watson, Aurelian and the Third Century, Londra & New York 1999. ISBN 0-415-30187-4.
Voci correlate
V · D · M | ||
---|---|---|
Crisi del III secolo | ||
Eventi e fonti | Dinastia dei Severi · Anarchia militare · Tetrarchia di Diocleziano Fonti e storiografia del periodo | |
Scenario geopolitico | Impero romano · Impero partico poi Impero sasanide · Barbari (Germani e Sarmati) · Impero delle Gallie · Regno di Palmira | |
Guerre e battaglie | Invasioni barbariche: Battaglia di Harzhorn (235) · assedio di Aquileia (238) · invasione dei Goti di Cniva (250–253) · invasione dacica dei Carpi (250) · battaglia di Philippopolis (250) · battaglia di Abrittus (251) · battaglia di Interamna Nahars (253) · Invasione dei Goti (256) · battaglia di Milano (260) · battaglia delle Termopili (267) · battaglia di Naisso e battaglia del lago Benaco (268/269) · battaglia di Piacenza (271) · battaglia di Fano (271) · battaglia di Pavia (271) · battaglia di Immae e battaglia di Emesa (272) · battaglia di Lingones (298) · battaglia di Vindonissa (298) Guerre romano-sasanidi: Campagne mesopotamiche di Ardashir I (229-241) · Campagna sasanide di Alessandro Severo (232) · Campagna sasanide di Gordiano III (243-244) · Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore I (252-260) · Campagne sasanidi di Odenato (262-265?) · Campagne orientali di Aureliano (271-273) · Campagna sasanide di Caro e Numeriano (283-284) · Campagne sasanidi di Galerio (296-298) | |
Crisi economica e monetaria | Riforma monetaria di Caracalla · riforma monetaria di Aureliano · riforma monetaria di Diocleziano | |
Crisi militare | Esercito romano dai Severi a Gallieno · riforma dioclezianea dell'esercito romano | |
Crisi religiosa | Persecuzione dei cristiani sotto Decio · persecuzione dei cristiani sotto Valeriano · persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano | |
Imperatori romani | Massimino il Trace (235-238) · Gordiano I (238)* · Gordiano II (238)* · Pupieno (238)* · Balbino (238)* · Gordiano III (238-244) · Filippo l'Arabo (244-249) · Decio (249-251)* · Erennio Etrusco (251)* · Treboniano Gallo (251-253)* · Volusiano (251-253)* · Ostiliano (251) · Emiliano (253) · Valeriano (253-260)* · Gallieno (253-268) · Claudio il Gotico (268-270) · Quintillo (270) · Aureliano (270-275) · Tacito (275-276) · Floriano (276) · Probo (276-282) · Caro (282-283) · Carino (283-285) · Numeriano (283-284) · Diocleziano (284-305) | |
Usurpatori dell'impero romano | Gellio Massimo (219) · Vero (fine 219) · Uranio (221) · Seleuco (dopo il 221) · Lucio Seio Sallustio (227) · Taurino · Magno (235) · Quartino (235) · Sabiniano (240) · Iotapiano (248) · Pacaziano (248) · Silbannaco · Sponsiano · Tito Giulio Prisco (249-252) · Giulio Valente Liciniano (250) · Uranio Antonino (253) · Ingenuo (260) · Macriano Maggiore, Macriano Minore e Quieto (settembre 260 – autunno 261) · Regaliano (260) · Postumo (Marco Cassiano Latinio Postumo) 259/260 - 268 · Ballista (261) · Pisone (261) · Valente Senior (261) forse da identificarsi con Giulio Valente Liciniano · Memore (261) · Lucio Mussio Emiliano (261 - primavera 262) · Meonio (267) · Celso · Saturnino · Trebelliano, forse da identificarsi con Regaliano · Ulpio Cornelio Leliano (268) · Marco Aurelio Mario (268) · Censorino (269-270) · Domiziano II (270-271) · Vittorino (268-271) · Domiziano II (271) · Tetrico (Gaio Pio Esuvio Tetrico) (271-274) · Tetrico iunior (273-274) · Felicissimo (271) · Settimio (271) · Urbano (271) · Zenobia · Firmo (273) · Faustino (273-274) · Bonoso (280) · Proculo (280) · Giulio Saturnino (280) · Giuliano (283-285) · Carausio (286-293) · Alletto (293-296) · Lucio Domizio Domiziano (297) |