Boots Mussulli

Henry "Boots" Mussulli
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereJazz
Periodo di attività musicale1942 – 1967
Strumentosassofono, clarinetto
EtichettaCapitol Records, Storyville Records
GruppiMal Hallet, Stan Kenton
Album pubblicati2
Studio2
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Boots Mussulli, vero nome Henry William Mussulli (Milford, 18 novembre 1915[1] – Norfolk, 23 settembre 1967), è stato un sassofonista (alto, tenore e baritono), clarinettista, arrangiatore e bandleader di jazz statunitense, principalmente sassofonista contralto, strumento col quale riuscì a crearsi uno stile personale grazie anche al suono limpido, scorrevole e senza vibrato. Poco prima della sua prematura scomparsa si esibì come direttore d'orchestra della Milford Youth Band (composta da sessanta musicisti) al festival jazz di Newport del 1967..

Biografia

Boots Mussulli iniziò a suonare appena dodicenne il clarinetto, in seguito fece le sue prime esperienze musicali in orchestre locali nei dintorni di Boston, specialmente nell'orchestra di Mal Hallet.

Nel 1942 venne ingaggiato nella band di Teddy Powell sostituendo il clarinettista Irving Fazola.

Dal 1944 al 1947 fece parte dell'orchestra di Stan Kenton (con cui ritornerà nel 1952 fino al 1954) suonando da qui in avanti principalmente il sassofono contralto (raramente il sassofono tenore o il baritono e sporadicamente il clarinetto), successivamente lavorò con Gene Krupa (1948), Charlie Ventura, Vido Musso (1951).

Dalla metà degli anni cinquanta, Mussulli aprì un proprio jazzclub a Milford, chiamato Crystal Room, locale che venne ribattezzato Jazz Mecca in cui si esibiro numerosi jazzisti di primissimo piano (Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Duke Ellington, Harry James, Woody Herman, Lionel Hampton, Charlie Ventura, Serge Chaloff, Charlie Barnet, Count Basie, George Shearing, Carmen McRae, per citarne alcuni)[2].

Verso la fine degli anni cinquanta si stabilì a Boston svolgendo l'attività di insegnante musicale (Milford High School) e contemporaneamente esibendosi con vari musicisti jazz (Herb Pomeroy, Toshiko Akiyoshi).

In un concorso indetto, verso la fine degli anni quaranta dalla rivista musicale DownBeat per eleggere il miglior sassofonista, al numero 1 si classificò Charlie Parker e al numero 2 Boots Mussulli[3].

Discografia

Album
Leader o co-leader
Singoli
  • 1954 – Diga Diga Doo/Lullaby in Rhythm (Capitol Records, KC 65002)

Note

  1. ^ foto da findagrave.com, su it.findagrave.com. URL consultato il 5 settembre 2020.
  2. ^ Stellar reflections of the Crystal Room ., su jazzriffing.blogspot.com. URL consultato il 5 settembre 2020.
  3. ^ Jazz Riffing on a Lost Worcester: Boots and the Fox, su jazzriffing.blogspot.com. URL consultato il 5 settembre 2020.

Collegamenti esterni

  • (EN) Boots Mussulli, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) Boots Mussulli, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • (EN) Boots Mussulli, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata
  • Boots Mussulli: Mable's Fable, su news.allaboutjazz.com. URL consultato il 5 settembre 2020.
  • Boots Mussulli - Jazz History Database, su jazzhistorydatabase.com. URL consultato il 5 settembre 2020.
  • History and all that jazz, su archive.boston.com. URL consultato il 5 settembre 2020.
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