Carretta del mare

Carretta del mare è un'espressione dell'uso comune della lingua italiana, spesso utilizzata in ambito giornalistico in senso generalista per indicare un natante, un galleggiante, una nave particolarmente fatiscente, vetusta o di scarsissima fattura e qualità e dalle pessime proprietà nautiche[1], o una imbarcazione di fortuna[2].

Origine del termine

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Utilizzo

L'accezione corrente del termine di ambito giornalistico e saggistico ricomprende dunque come "carrette del mare", tutti quei mezzi, sopra descritti, utilizzati da:

  • compagnie di navigazione con pochi scrupoli (e spesso utilizzando una bandiera di comodo), che le impiegano per il cabotaggio di merci particolarmente paganti cercando quindi di massimizzare i profitti a scapito della sicurezza della navigazione e dei lavoratori marittimi ivi imbarcati, note anche come «navi dei veleni» che naufragando provocano danni ambientali come la «marea nera»;
  • organizzazioni malavitose per il traffico di rifiuti (in special modo tossici e/o radioattivi) con lo scopo di far affondare deliberatamente la nave in acque profonde (simulando il naufragio) per occultarne il carico e smaltirlo in modo illegale, definite anche «navi a perdere»;
  • profughi di guerra e richiedenti asilo detti anche «boat people»;
  • trafficanti di esseri umani (migranti economici) per favorirne l'immigrazione illegale[3], in questi ultimi due casi talvolta anche per mezzo di una nave madre più grande (un mercantile o peschereccio d'altura condotto da uno o più scafisti) che ne cela il carico alle autorità preposte al servizio di sorveglianza marittima per avvicinarsi il più possibile alle coste senza destare sospetti, oppure trainando imbarcazioni più piccole definite «barconi».

Note

  1. ^ Per conferire alla nave le necessarie condizioni di navigabilità essa deve essere dotata di determinate "proprietà" che si suddividono in:
  2. ^ Cfr. al lemma "boat people" sul vocabolario Treccani.
  3. ^ Cfr. al lemma "carrétta" sul vocabolario Treccani.

Bibliografia

  • Gianni Vasino, Bandiere ombra e armatori fantasma, Milano, Mursia, 1976.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • AA.VV., Le navi fantasma, in Nautica Report, 13 marzo 2015.
  • Massimiliano Ferraro, Navi fantasma, in Narcomafie, nº 4/2012.
  • Massimiliano Ferraro, Le bandiere dei disastri, in BioEcoGeo Magazine, febbraio-marzo 2012.
  • Damian Notarnicola e Anna Maria Selini, I Fantasmi del Mare, reportage fotografico, 2009/10.
  • Principali documenti e certificati previsti dalla normativa antinquinamento nazionale ed internazionale, su nonnodondolo.it. URL consultato il 15 marzo 2016.
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