Oltre alle tre città che danno il nome alla linea, le principali attraversate sono Carpi e Suzzara, mentre i nodi di interscambio con altre linee sono presso le stazioni di Verona, Mantova, Suzzara, Quattro Ville (interconnessione AV/AC) e Modena.
Indice
1Storia
1.1La linea Verona-Sant'Antonio Mantovano
1.2Il progetto per Reggio
1.3La prosecuzione per Modena
2Caratteristiche
3Traffico
4Note
5Bibliografia
6Altri progetti
Storia
La linea Verona-Sant'Antonio Mantovano
Nel giugno 1849, il Grande Regio Imperiale Commissario degli affari ferroviari del Lombardo-VenetoLuigi Negrelli aveva presentato al Ministero dei Lavori pubblici dell'Impero austriaco un progetto di una rete ferroviaria per il Regno. La sua idea prevedeva di dividere la lunga ferrovia Ferdinandea Milano-Venezia, a quel tempo in parte già completata e in parte in via di definizione progettuale, in due rami:
il secondo sarebbe sceso verso Mantova e da lì avrebbe proseguito per Piadena, Cremona, Treviglio congiungendosi con la linea già costruita fra la cittadina bergamasca e Milano[2].
Il Ministero, per motivi finanziari, fu invece favorevole alla costruzione di un'unica linea e per questo motivo optò per il ramo settentrionale passante per Peschiera e Desenzano. Del progetto del Negrelli fu mantenuta la possibilità di una diramazione che collegasse Verona a Villafranca e Mantova, nei pressi di Sant'Antonio Mantovano, allo scopo di unire con una strada ferrata due fortezze del quadrilatero austriaco[2]. L'ingegnere trentino stese quindi il progetto della linea ferroviaria che fu inaugurata da Josef Radetzky il 7 aprile 1851 e aperta all'esercizio il giorno seguente[3][4].
L'esercizio fu affidato alla Lombardisch-venetianische Staatsbahn (ferrovia statale Lombardo-Veneta) che si stava occupando anche dell'esercizio delle parti completate della Ferdinandea.
Il progetto per Reggio
L'Imperial Regia Privilegiata Società delle ferrovie lombardo-venete (Kaiserlich königliche privilegierte Lombardisch-venetianische Eisenbahngesellschaft), società costituitasi con i capitali dei gruppi bancari dei Rothschild e dei Talabot, acquisì l'esercizio della linea nel marzo 1856. La compagnia si era impegnata inoltre nella costruzione di una linea ferroviaria che riprendesse l'idea originaria del Negrelli e che quindi percorresse l'itinerario da Milano a Mantova passando per Cremona e Treviglio. Dalla città virgiliana, la linea si sarebbe congiunta nei pressi di Borgoforte ad un'altra strada ferrata in progetto che si sarebbe diramata da Reggio Emilia, sulla costruenda Piacenza-Bologna[5].
La prosecuzione per Modena
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Mantova-Modena, esercita dalla nuova società Trenitalia Tper per conto della regione Emilia-Romagna.
Le corse sono cadenzate con frequenza oraria la quale sale a trenta minuti sulla relazione Carpi-Modena.
Trenitalia per i suoi regionali Mantova-Verona Porta Nuova utilizza gli ETR 104 "Pop" o gli ETR 343, mentre Trenitalia Tper utilizza gli ETR 103/104 "Pop", gli ETR 350 Stadler Flirt e gli ETR 421 "Rock".
^abSviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 12 luglio 2021.
^Impianti FS, in "I Treni" n. 355 (gennaio 2013), pp. 8-9
^abImpianti FS, in "I Treni" n. 322 (gennaio 2010), pp. 6-7
^Ferrovie dello Stato, Ordine di servizio n. 298, 1914.
^Ferrovie dello Stato, Ordine di Servizio n. 144, 1935
Bibliografia
Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 48, RFI, prima pubblicazione dicembre 2003, pp. 53-82, ISBN non esistente. URL consultato il 17 luglio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 90, RFI, prima pubblicazione dicembre 2003, pp. 61-74, ISBN non esistente. URL consultato il 17 luglio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
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