Lucantonio Coppi

Lucantonio Coppi
SoprannomeCuppano
NascitaMontefalco, marzo 1507
Mortegennaio 1557
Dati militari
Paese servito
  • Sacro Romano Impero
  • Stato Pontificio
  • Gonzaga di Bozzolo
  • Ducato di Urbino
  • Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
  • Repubblica fiorentina
Forza armataMercenari
UnitàCavalleria
Anni di servizio1523-1557
GradoCapitano di ventura
Feritedurante il Sacco di Roma
GuerreGuerra della Lega di Cognac
Battaglie
  • Battaglia di Pavia (1525)
  • Battaglia di Governolo (1526)
  • Sacco di Roma (1527)
Comandante diBande Nere (dal 1526)
Altre caricheGovernatore generale di Piombino
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Manuale

Lucantonio Coppi, detto Cuppano (Montefalco, marzo 1507 – gennaio 1557), è stato un nobile e condottiero italiano del Rinascimento.

Battaglia di Governolo del 1526.

Biografia

Lucantonio, figlio di condottiero che militò nelle file di Bartolomeo d'Alviano, giovanissimo frequentò Casa Medici, che lo avviarono al mestiere delle armi. A Firenze conobbe Giovanni de' Medici, che lo accolse nelle Bande Nere. Nel 1525 partecipò con Giovanni delle Bande Nere alla battaglia di Pavia. In questo periodo Lucantonio trascrisse il famoso ricettario di Caterina Sforza, madre di Giovanni de' Medici, contenente ricette di cosmesi, medicina e chimica.[1] Il Nel 1526, alla battaglia di Governolo, assistette al ferimento del de' Medici, che venne portato a trasportato a Mantova presso il palazzo di Aloisio Gonzaga[2][3][4], marchese di Castel Goffredo, dove il chirurgo Abramo Arié[5], che già lo aveva curato con successo due anni prima, gli amputò la gamba. Prima del trapasso Pietro Aretino consigliò Giovanni de' Medici di affidare a Lucantonio il comando delle Bande Nere, che dopo alcuni anni si sciolsero.[6][7]

Nel maggio 1527 Lucantonio si trovava a Roma al servizio del Pontefice quando assistette al sacco della città da parte dei lanzichenecchi: la sua compagnia venne sterminata ed egli restò prigioniero di Luigi Gonzaga "Rodomonte", ma riuscì a liberarsi seguendo poi il condottiero Francesco Maria I della Rovere, presso i quale prestò servizio sino al 1538, data di morte. Nel 1543 passò al servizio di Firenze che provvide a nominarlo governatore generale di Piombino.[8] Compì numerose azioni militari a Portoferraio e a difesa dell'Isola d'Elba.

Discendenza

Lucantonio Coppi sposò Maddalena d'Ivarra, contessa di Poggio Santa Maria[9] ed ebbero due figlie.

Filmografia

Lucantonio Cuppano è stato ricordato ne Il mestiere delle armi, regia di Ermanno Olmi (2001).[10]

Note

  1. ^ Sforza. Experimenti de la ex.ma s.ra Caterina da Furlj.
  2. ^ Roggero Roggeri e Leandro Ventura, I Gonzaga delle nebbie. Storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po, Cinisello Balsamo, 2008, p. 43.
  3. ^ 1526: Giovanni dalle Bande Nere fu ferito a Governolo
  4. ^ Guido Sommi Picenardi, Castel Goffredo e i Gonzaga, Milano, 1864.
  5. ^ Pietro Aretino, Lettere, 1998.
  6. ^ Cacucci, p. 6.
  7. ^ Antonio Zoncada, I fasti delle Lettere in Italia nel corrente secolo additati alla studiosa gioventù dal professore Antonio Zoncada, 1853.
  8. ^ Storia de' suoi tempi di Giouambatista Adriani gentilhuomo fiorentino, 1587.
  9. ^ La nobiltà delle donne di m. Lodouico Domenichi, 1549.
  10. ^ Il mestiere delle armi, su cinemedioevo.net. URL consultato il 25 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2020).

Bibliografia

  • Carlo Coppi da Gorzano, Il conte Lucantonio Coppi detto Cuppano: ultimo condottiero delle Bande nere e dimenticato governatore generale di Piombino (1507-1557), 1960.
  • Pino Cacucci, L'elbano errante, Milano, 2022, ISBN 9788804746515.

Collegamenti esterni

  • Condottieri di ventura. Lucantonio Cuppano., su condottieridiventura.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 329159474185627661681 · BAV 495/64373
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