Test dello specchio

Test dello specchio su un cane

Il test dello specchio è un test della capacità di un animale di riconoscersi se posto di fronte a uno specchio. Il test è utilizzato per verificare il possesso di facoltà di autoconsapevolezza.

Test dello specchio in un'amadriade Papio hamadryas

Storia

Il test fu inizialmente sviluppato da Gordon Gallup nel 1970,[1][2] sulla base di osservazioni condotte da Charles Darwin,[3][4] il quale, portando con sé uno specchio in visita a uno zoo, aveva osservato le reazioni di un orangutan alla propria immagine riflessa, concludendo che il significato delle espressioni facciali del primate era in qualche modo ambiguo, e poteva indicare che esso stava reagendo a ciò che percepiva come un altro individuo, oppure che stava giocando con un nuovo giocattolo, ma non che si riconoscesse.

Il test

Gallup ricreò le condizioni descritte da Darwin utilizzando però quattro scimpanzé cresciuti in natura, che presumibilmente non erano mai entrati a contatto con degli specchi e soprattutto dando a loro la possibilità di prendere confidenza con il nuovo oggetto. All'inizio, gli scimpanzé reagirono come di fronte a un individuo estraneo, con segnali di minaccia. In seguito, cominciarono ad utilizzare le immagini riflesse nello specchio per indirizzare comportamenti di grooming verso parti del proprio corpo che non avrebbero altrimenti potuto osservare. Per approfondire queste sue osservazioni, Gallup progettò allora ulteriori esperimenti di manipolazione dell'apparenza fisica degli scimpanzé, al fine di verificare la capacità di riconoscere l'immagine percepita allo specchio come immagine di sé. Tale manipolazione era ottenuta colorando la fronte dell'animale senza che se ne accorgesse. Il test confutò la tesi di Darwin, in quanto i soggetti riconobbero la propria immagine.

Animali che hanno superato il test

La gazza europea ha passato il test dello specchio.

Gli animali che hanno superato il test dello specchio (alcune solo in situazioni di frequente sinantropia) includono:

  • Tutte le scimmie antropoidi:
    • gli esseri umani a partire dall'età di circa 18 mesi.[3][4][5]
    • Bonobo[6]
    • scimpanzé[6][7]
    • Orangutan[8]
    • Gorilla (come nel caso di Koko[9]).
  • Tursiopi[10]
  • Orche[11]
  • Elefanti[12]
  • Gazza europea[13]
  • Cavallo[14]

Note

  1. ^ Gallup, GG Jr., Chimpanzees: Self recognition, in Science, vol. 167, n. 3914, 1970, pp. 86–87, DOI:10.1126/science.167.3914.86, PMID 4982211.
  2. ^ Psychologist May 1977
  3. ^ a b Stanley Coren, How dogs think, 2004, ISBN 0-7432-2232-6.
  4. ^ a b John Archer, Ethology and Human Development, Rowman & Littlefield, 1992, ISBN 0-389-20996-1.
  5. ^ "Consciousness and the Symbolic Universe"
  6. ^ a b Jason Miller, Minding the Animals: Ethology and the Obsolescence of Left Humanism, in American Chronicle, 2009. URL consultato il 21 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2009).
  7. ^ Daniel Povinelli, de Veer, Monique; Gallup Jr., Gordon; Theall, Laura; van den Bos, Ruud, An 8-year longitudinal study of mirror self-recognition in chimpanzees (Pan troglodytes), in Neuropsychologia, vol. 41, n. 2, 2003, pp. 229–334, DOI:10.1016/S0028-3932(02)00153-7, ISSN 0028-3932 (WC · ACNP).
  8. ^ National Geographic documentary "Human Ape", su youtube.com. URL consultato l'11 giugno 2010.
  9. ^ Francine Patterson and Wendy Gordon The Case for Personhood of Gorillas Archiviato il 25 luglio 2012 in Internet Archive.. In The Great Ape Project, ed. Paola Cavalieri and Peter Singer, St. Martin's Griffin, 1993, pp. 58–77.
  10. ^ Marten, K. & Psarakos, S., Evidence of self-awareness in the bottlenose dolphin (Tursiops truncatus), in Parker, S.T., Mitchell, R. & Boccia, M. (a cura di), Self-awareness in Animals and Humans: Developmental Perspectives, Cambridge University Press, 1995, pp. 361–379. URL consultato il 4 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2008).
  11. ^ F Delfour e K Marten, Mirror image processing in three marine mammal species: killer whales (Orcinus orca), false killer whales (Pseudorca crassidens) and California sea lions (Zalophus californianus), in Behavioural processes, vol. 53, n. 3, 2001, pp. 181–190, PMID 11334706.
  12. ^ Joshua M. Plotnik, Frans B.M. de Waal, and Diana Reiss (2006) Self-recognition in an Asian elephant. Proceedings of the National Academy of Sciences 103(45):17053–17057 10.1073/pnas.0608062103 abstract
  13. ^ Helmut Prior, Ariane Schwarz, Onur Güntürkün e Frans De Waal, Mirror-Induced Behavior in the Magpie (Pica pica): Evidence of Self-Recognition (PDF), in Frans De Waal (a cura di), PLoS Biology, vol. 6, n. 8, Public Library of Science, 2008, pp. e202, DOI:10.1371/journal.pbio.0060202, PMC 2517622, PMID 18715117. URL consultato il 21 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2008).
  14. ^ Cavalli allo specchio, in National Geographic. URL consultato l'8 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2017).

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Collegamenti esterni

  • The World First Self-Aware Robot and the Success of Mirror Image Cognition (Lecture at the Karlsruhe University and the Munich University, Germany), 8 November 2006.
  • Elephants pass mirror test of self-awareness (The Guardian), su guardian.co.uk.
  • Elephants' jumbo mirror ability (BBC News), su news.bbc.co.uk.
  • Elephant study published in Proceedings of National Academy of Sciences, USA, su pnas.org.
  • Elephants see themselves in the mirror (Newscientist.com with video)
  • Can a Robot pass the Mirror Test? (www.Conscious-Robots.com)